Con Antonio Murgia il colore annienta la personalità cosciente delle sue figure, facendo così predominare quella inconscia fatta di sentimenti e pensieri. É l’individuo che fa parte della folla, ma che l’artista fa evadere dal proprio contesto per incontrarlo in uno stato interiore, passando dal mondo dello spirito a quello dell’arte.
Critico d’arte Mattea Micello